Kehrer: Tube 2018 sarà la migliore fiera di sempre
“Lo sviluppo positivo di Tube e la progressiva crescita che non si è mai interrotta, neanche a seguito della crisi, deriva per questa edizione dalla ripresa ormai consolidata a livello europeo e mondiale”, l’amministratore di Messe Dussedorf, Friedrich Georg Kehrer, inizia la sua presentazione di Tube2018 con note assolutamente positive. “Non c’è più superproduzione di acciaio – prosegue Kehrer -, come accadeva invece due anni fa, gli investimenti su condotte per petrolio e gas, uno dei focus market per la nostra fiera, sono in aumento. In realtà, la crescita del settore deriva per la maggior parte da produttori di tubi, rivenditori e produttori di accessori”.
Una disamina molto positiva per metà, quella di Kehrer, che parte da una situazione economica assai diversa da quella in cui si era tenuta l’ultima Tube, nel 2016, per raccontare di una fiera, manco a dirlo, in crescita: “A Dusseldorf non si parlerà soltanto di tubi metallici, ma anche di quelli in plastica, in vetro, in materiali ceramici e in cemento. Soprattutto il fatto che ci siano numerosi espositori che porteranno tubi in plastica è importante per portare più visitatori”.
E’ proprio il tema dei visitatori che sta particolarmente a cuore a Messe Dusseldorf per confermare lo sviluppo di una fiera di settore e per dimostrare che la scelta di capillarizzare la presenza, portando Tube ai quattro angoli del mondo, è stata vincente, non solo perché ha permesso di raggiungere facilmente nuovi mercati, ma anche perché ha valorizzato, sotto l’aspetto del numero di visitatori, la fiera madre: “Nel 2016 i visitatori sono stati 31304, provenienti dall’Europa, ma anche dall’India, dall’Ucraina e dalla Turchia, ma il dato non contiene i cosiddetti visitatori interni alla fiera, cioè gli espositori di Wire che visitano Tube, stimati in circa il 30%. Al successo di Tube contribuiscono anche le innovazioni nel settore automotive, nel quale si persegue costantemente la riduzione del peso: molti dei componenti che fino a pochi mesi fa erano pieni, ora sono cavi, cioè sono, in sostanza, tubi. Le aspettative per i visitatori sono in linea con quelle degli anni scorsi, con una piccola crescita e si attestano oltre soglia 70mila”.
Per chi vuole visitare la fiera ci sono grandi opportunità sul web: “I biglietti online – sottolinea Kehrer -, hanno un costo ridotto rispetto a quelli acquistati direttamente a Dusseldorf”.
La Tube si dimostra in crescita anche per quanto concerne la presenza di espositori: “Dal 1988 ad oggi l’aumento è stato costante – conferma l’amministratore delegato di Messe Dusseldorf -; nel 2016 abbiamo ospitato 1277 espositori da 51 paesi per una superficie espositiva di 51183 metri quadrati. Attualmente (al momento di andare in stampa, ndr) le prenotazioni parlano di circa 1000 espositori per 52624 metri quadrati. L’obiettivo è arrivare a 1300 espositori, anche perché i padiglioni nazionali comunicano i dati degli espositori soltanto all’ultimo. La crescita, di circa il 3%, ha risentito della riduzione dello spazio disponibile per i lavori che interessano il padiglione 1, totalmente abbattuto, soltanto parzialmente compensato da padiglione 18”.
E l’Italia? Come sempre in primo piano: “Abbiamo qualche espositore in meno 164 contro i 173 della scorsa edizione, a fronte però di un aumento della superficie espositiva, da 9800 a 10608 metri quadrati. L’Italia è in sostanza il secondo cliente per Messe Dusseldorf”. A differenza che in altri grandi fiere, Messe Dusseldorf non organizza convegni, conferenze e momenti di confronto a margine dell’evento: “E’ una precisa scelta -risponde Kehrer -; riteniamo che i nostri clienti vogliano concentrarsi esclusivamente sulla fiera e su nuovi contatti. Per questo motivo abbiamo scelto di non dedicare spazi definiti all’Industria 4.0, ma lasciare che ogni azienda esponga direttamente nello stand come interpreta la rivoluzione digitale”.