Editoriale n° 68
E siamo arrivati alla fine del 2018, finalmente. Un anno ricco di sfide, a partire dalla diffusione delle fondamenta dell’industria 4.0 in tutti i settori della costruzione e dell’applicazione di macchine utensili, alla ricerca di nuovi mercati e al rallentamento di economie precedentemente in rapida crescita. Un anno, infatti, che lascia ancora irrisolta la maggior parte delle sfide: seguire Industry 4.0 e altre innovazioni, come le applicazioni di Intelligenza Artificiale, significa investimenti e ripensamenti del processo industriale; raggiungere nuovi mercati, con altri forti investimenti, potrebbe essere difficile per molte aziende, già logorate dalle difficoltà delle economie in crescita a tassi lenti, o che mostrano segnali di diminuzione inaspettata. Tuttavia, durante la sua Assemblea Generale a Barcellona, CECIMO ha riferito che la sua produzione di macchine utensili vedrà probabilmente un aumento dell’8% nel 2018. Il fatturato dei produttori di CECIMO dovrebbe raggiungere € 27,8 miliardi, continuando la sua straordinaria crescita per il secondo anno consecutivo e aumentando la nostra quota di mercato globale dal 33% al 34%. Di conseguenza, la crescita del settore è generalmente forte, anche se ci sono molte differenze da un paese all’altro e i tassi deboli di ripresa in alcuni dei principali paesi del settore stanno penalizzando le società che vi hanno sede. È il caso dell’Italia, dove il forte tessuto industriale, costituito quasi esclusivamente da piccole e medie imprese, sta affrontando la minaccia della stagnazione dopo non molti anni di crescita a un ritmo ridotto. Il debole mercato globale, inoltre, potrebbe influenzare la domanda estera e rallentare la crescita del mercato europeo delle macchine utensili. Eppure, lo sviluppo tecnologico è uno dei più grandi da anni: Industry 4.0 è una vera rivoluzione industriale e maggiore innovazione deve ancora arrivare in molti campi, dalla manifattura additiva all’intelligenza artificiale, dall’economia circolare all’analisi e all’archiviazione dei dati. Ad esempio, applicando l’intelligenza artificiale ai dati industriali, alcune startup stanno riducendo al minimo i tempi di inattività delle macchine. Una di questi, Uptake, sta cercando di raccogliere e analizzare i dati che al momento sono disponibili ma non ancora presi in considerazione, per evitare arresti e ridurre tempi di fermo macchina: non è necessario aggiungere più sensori o cambiare i processi, tutti i dati necessari per rendere possibile un allarme anticipato che prevenga i guasti del sistema sono già monitorati e memorizzati, è solo questione di analizzarli nel modo corretto. Questa è un’innovazione che può migliorare notevolmente la produttività, ma necessita di test, sviluppo e sperimentazione prima di essere accessibile e facile da usare, in una parola è necessario investire. E lo stesso si può dire per molte altre tecnologie che sono già a portata di mano. Nel 2019, durante molte fiere in tutto il mondo, questi temi saranno centrali: siamo all’inizio di un periodo di enormi e fondamentali cambiamenti, prima di tutto nel settore delle macchine utensili. D’altra parte, la necessità di politiche ambientali restrittive sta costringendo le aziende a rivalutare i loro processi e i loro standard produttivi. Chi sarà in grado di tenere il passo con tutta questa innovazione: la questione è se solo le grandi aziende lo faranno.