I cataloghi dei prodotti Cadenas integrano la tecnologia di C3D Labs

Cadenas, uno dei principali sviluppatori di software per la gestione strategica dei componenti e cataloghi elettronici di prodotti, e C3D Labs, produttore in rapida crescita di toolkit per lo sviluppo di software 3D, hanno annunciato oggi la loro partnership nell’integrazione tecnologica. I portali di download Cadenas PARTcommunity e BIMcatalogs.net forniscono a ingegneri, architetti e disegnatori milioni di modelli CAD 3D CAD e 3D BIM. Grazie alla partnership di CADENAS e C3D Labs, i portali di download supportano i modelli CAD nel formato del kernel C3D sviluppato da C3D Labs, integrando il modulo di scambio dati del convertitore C3D nei server Web CADENAS. I progettisti che utilizzano software CAD basato su C3D possono ora accedere ai modelli in formato nativo da PARTcommunity e BIMcatalogs.net e quindi integrarli nei loro progetti senza perdita di dati. Cadenas ospita cataloghi di prodotti certificati da oltre 700 rinomati produttori. I portali di download di CADENAS consentono ai progettisti di scaricar modelli e specifiche in una varietà di formati CAD nativi e di scambio, compreso ora C3D.

I modelli CAD nel formato C3D sono ora disponibili per il download dai siti CADENAS:

• Renga disponibile su www.BIMcatalogs.net per l’architettura e l’edilizia.
• KOMPAS-3D disponibile su www.partcommunity.com per la progettazione meccanica ed elettrica.
“Siamo molto felici di poter fornire il formato del kernel C3D perché molti ingegneri e architetti lo hanno richiesto perché è incluso in software CAD come KOMPAS-3D, afferma Jürgen Heimbach, CEO di CADENAS GmbH. “Grazie alla nostra collaborazione con CADENAS, gli utenti Renga e KOMPAS-3D possono ora scaricare modelli 3D nel formato C3D”, afferma Oleg Zykov, CEO di C3D Labs. “Questa mossa incoraggerà altri sviluppatori che utilizzano il nostro C3D Toolkit per implementare il formato di file C3D nei loro prodotti. Non solo i designer possono ora ottenere modelli in formato C3D da CADENAS, ma saranno in grado di scambiare dati accuratamente tra loro”.

1000 aziende fonti di ispirazione in Europa: BOGE Compressori è una di queste

BOGE Compressori è fonte di ispirazione in Europa. Lo ha stabilito il London Stock Exchange Group (LSEG), inserendo l’impresa familiare di Bielefeld nell’elenco “1000 Companies to Inspire Europe 2018”. BOGE diventa quindi una delle aziende europee più dinamiche e a più rapida crescita che, secondo LSEG, delineano un quadro diversificato e molto promettente del futuro potenziale economico dell’UE. Con idee rivoluzionarie e concezioni esclusive di sistemi d’aria compressa, BOGE promuove costantemente l’innovazione. Il London Stock Exchange Group (LSEG) ha pubblicato a Bruxelles il suo rapporto “1000 Companies to Inspire Europe 2018” insieme al vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen. L’inclusione nell’elenco ci dimostra ancora una volta che, con una cultura aziendale orientata all’innovazione, BOGE Compressori è sulla strada giusta verso il futuro. Per il pionieristico compressore High Speed Turbo e l’eccezionale programma di assistenza “Continuous Improvement Programme” BOGE ha già ricevuto numerose onorificenze, tra cui il famoso premio “Diamond Star” della rivista economica tedesca “Handelsblatt” nel 2017. Nel suo rapporto, la società di informazioni finanziarie e di Borsa LSEG, con sede in Gran Bretagna, ha individuato le piccole e medie imprese (PMI) con un tasso di crescita annuale eccezionale. Esse contribuiscono quindi al cambiamento dell’economia in Europa, creano posti di lavoro e, in tempi di elevata disoccupazione giovanile, promettono un futuro ai giovani europei. Nel suo rapporto, il London Stock Exchange Group (LSEG) ha esaminato le PMI europee sulla base di indicatori chiave di performance finanziaria, confrontando tra loro tutte le aziende idonee di un Paese con riferimento al tasso di crescita medio annuo. Nell’elenco vengono incluse quelle che spiccano particolarmente, proprio come BOGE, lo specialista dell’aria compressa di Bielefeld.

Fernand Léger

I tubi hanno qualcosa a che vedere con l’arte? Sì, in un certo senso. “Tubismo” è un termine coniato dal critico d’arte Louis Vauxcelles, nel 1911, per descrivere lo stile dell’artista francese Fernand Léger. Inteso in maniera scherzosa, il termine fu ispirato dalla versione idiosincratica data da Léger al cubismo, nella quale egli enfatizzava le forme cilindriche. Questo stile fu sviluppato da Léger nei suoi dipinti dal 1909 al 1919, quali i “Nudi nella foresta” (1909-10) e i “Giocatori di carte” (1917). Le pitture ad olio di Léger includevano delle forti e semplici metafore, e rappresentavano immagini di “colletti blu” (operai) al lavoro o durante l’ozio, accompagnati da raffigurazioni dei loro macchinari e oggetti del loro ambiente. Léger non produsse solo dipinti, ma anche eccellenti disegni, murales decorativi, scenografie, poster, tappezzerie e film.

Un’opera con 128 tubi, tanto verde e travertino: ecco la nuova piazza di via Palermo a Perugia

128 tubi in ferro zincato, verniciati di nero e montati su un basamento di cemento armato con finitura in resina epossidica nera. Il tutto fasciato da pannelli rivestiti con lamiera d’alluminio a specchio che riflettono in modo frammentario i passanti e il paesaggio urbano circostante. È l’opera scultorea pensata dal designer Fabrizio Milesi, che campeggerà al centro della nuova piazza di via Palermo a Perugia, che sarà pronta con tutta probabilità alla fine del 2019. Sarà uno spazio pubblico con tanto travertino, verde, una fermata dei bus e spazi per sedersi, che servirà anche a valorizzare un edificio poco visibile e poco noto anche se realizzato negli anni Ottanta da Bruno Signorini, architetto perugino tra i più importanti del Novecento italiano: è la sede di Confindustria Umbria, ente che finanzia i lavori con un investimento di 350mila euro sui 500mila complessivi.

Crollata una tubazione di drenaggio delle acque piovane che passa sopra il porto di Montecarlo

Una tubazione di drenaggio delle acque piovane che passa sopra il porto di Montecarlo è crollata sotto il peso dell’acqua a fine dello scorso novembre, con tanto di crollo di un pezzo dei tubi in ghisa che si affacciano sul Centro Nautico Alberto II. Nessun danno effettivo, ma è stata necessaria la chiusura immediata dell’edificio per ispezionare i 340 metri quadri del soffitto ed evitare rischi per il pubblico, le associazioni sportive e le scuole.