Con Pipecheck 5.0, analisi più veloci e precise di tubi di ogni lunghezza

Analisi più veloci e precise di tubi di ogni lunghezza: è quanto permette di fare Pipecheck 5.0, il nuovo prodotto di Creaform, specialista di misurazione 3D portatili e servizi di ingegneria, che consente la valutazione dell’integrità (corrosione, ammaccature o crepe nel metallo) dell’intero volume delle saldature dei tubi. Attraverso rilevamenti ultrasonici e scansioni 3D, Pipecheck 5.0 permette una valutazione completa delle giunzioni su tubi con lunghezze fino a 18 metri e diametro fino a 142 cm, con analisi e creazione rapporti sul posto fino a sei volte più rapidi. La precisione e ripetibilità della mappatura 3D rispetto ai rilevamenti manuali (ispezioni che duravano giorni ora si possono eseguire in poche ore) è vitale per salvaguardare l’integrità delle condutture.

Robot per ispezionare tubi delle fogne proposti da scienziati danesi

Una nuova ricerca dell’Università di Aalborg, Danimarca, mostra che l’intelligenza artificiale può essere utilizzata in maniera proficua anche per i sistemi di fognatura e per le condotte idriche. In un futuro neanche troppo lontano, le fogne delle nostre città potrebbero essere percorse in lungo e largo da piccoli robottini di sorveglianza dotati di microcamere e sensori, che invieranno dati a software molto complessi che, a loro volta, saranno in grado di trovare automaticamente errori nella rete fognaria. In questo modo i tubi potranno essere sostituiti né troppo tardi, con tutti i rischi che ne conseguono, né troppo presto, evitando di sprecare denaro pubblico. Un utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata all’analisi delle tubature che permetterà di risparmiare molti soldi e nel contempo di rendere più efficiente la manutenzione delle fogne.

Innesti e tubi di acciaio per saldare Spelacchio, l’albero di Natale di Roma

Spelacchio, abete Frankenstein. L’albero di Natale al centro di piazza Venezia, nel cuore di Roma, famoso dodici mesi fa per non essere proprio rigoglioso e non tanto meglio quest’anno nonostante la sponsorizzazione di Netflix, visto da vicino fa ancora più paura. Infatti l’albero è stato “fatto a pezzi” per essere trasportato in sicurezza dalla provincia di Varese a Roma, circa 700 km, e poi ricostruito in loco. Rami e tronco, rigorosamente numerati, sono stati saldati con apposite staffe a L di un metro/un metro e venti e con tubi di acciaio. E l’esemplare di “abies nordmanniana” conifera ha così riacquisito la sua caratteristica forma a cono, con un diametro che alla base misura 12 metri e un’altezza di più di 20 metri, in grado di sostenere 500 sfere di color argento e rosso.