Tenaris inaugura il nuovo TRT2, l’impianto di trattamento termico costato 30 milioni

L’azienda bergamasca TenarisDalmin ha inaugurato, lunedì 3 settembre, il nuovo TRT2, l’impianto di trattamento termico (ovvero che migliora le caratteristiche meccaniche) dei tubi di medio e grande diametro.

Un investimento di quasi 30 milioni di dollari, realizzato in 12 mesi di lavoro, che permette a TenarisDalmine di trattare una maggiore quantità di tubi, con diametri fino a 711 mm di diametro e 40 mm di spessore, e di migliorarne la qualità, grazie ai nuovi impianti di sabbiatura, molatura e nastratura. Il nuovo impianto TRT2, come riporta il sito www.bergamonews.it, riduce nel contempo i consumi energetici e assicura la sicurezza delle condizioni di lavoro.

Con l’acquisizione di Novero, Marcegaglia punta alle 100mila tonnellate

A seguito dell’acquisizione di Novero da parte del gruppo Marcegaglia abbiamo intervistatoRoberto Ferrari, chief operations officer di Marcegaglia Carbon Steel tube division e Presidente di Marcegaglia-Novero SpA.

Marcegaglia è azienda leader nel mondo dell’acciaio: in che modo l’acquisizione di Novero ne rafforza la posizione e quale opportunità di sviluppo genera la nuova grande capacità produttiva nel settore dei tubi trafilati? Si tratta di un’operazione finalizzata all’aumento della capacità produttiva del gruppo, e di Marcegaglia Carbon Steel nello specifico, nell’ambito della produzione dei tubi trafilati: all’interno del network Marcegaglia i tubi trafilati sono lavorati nello stabilimento di Boltiere, che realizza delle performance produttive molto alte (solo nel 2017 ha registrato un livello di produzione pari a sei volte l’output di Novero). Partendo da questi risultati si è sentita l’esigenza di ampliare la capacità produttiva e il gruppo ha optato per la scelta di acquisire Novero SpA. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a produrre 100mila tonnellate di tubi trafilati a freddo in Italia. Inoltre, come è emerso durante la due diligence, l’operazione assume un valore strategico importante in quanto Novero è già cliente di Marcegaglia Casalmaggiore, che produce i tubi sbozzati che alimentano sia l’unità produttiva di Boltiere, sia di Novero. Pertanto, questa acquisizione rappresenta anche una scelta positiva in termini di verticalizzazione produttiva che, grazie all’aumento di produzione programmata di Novero, permette una riduzione dei costi di Marcegaglia Casalmaggiore.

Novero ha base a Rivoli (TO): quali sono le ricadute di tale acquisizione per il territorio piemontese? Marcegaglia ha anche uno stabilimento a Dusino San Michele: che ruolo gioca il Piemonte nelle strategie produttive dell’azienda? Le acquisizioni che hanno contribuito a triplicare la produzione dello stabilimento di Dusino San Michele hanno a loro volta determinato un aumento del numero dei collaboratori. Su questa base, anche l’operazione Marcegaglia-Novero potrebbe generare un aumento della forza lavoro. Riteniamo che la produzione in Piemonte sia importante per la localizzazione, anche se entrambe le aziende sono rivolte fortemente all’esportazione.

Il mondo dell’acciaio si sta preparando ad affrontare nuove sfide, prima fra tutti quella dei dazi: quali sono gli scenari possibili secondo lei? In più occasioni il nostro gruppo si è espresso in senso contrario rispetto alle posizioni protezionistiche che con l’imposizione di dazi su alluminio e acciaio favoriscono i produttori, oltre a rischiare di danneggiare pesantemente l’occupazione nel nostro Paese. Da parte nostra, in quanto “trasformatori” – lavoriamo annualmente oltre cinque milioni di tonnellate di acciaio – abbiamo chiesto in Federacciai di utilizzare la clausola di salvaguardia, applicando una «quota globale» all’import di coils a caldo in Europa in compensazione di quello diretto negli Stati Uniti, mentre in Eurofer si opta per una quota «per Paese», che penalizzerebbe i trasformatori come noi, alzando i prezzi per l’industria della trasformazione. Questo è il motivo che ha generato il nostro dissenso verso la linea che si è imposta in Federacciai, favorevole all’introduzione di quote per l’importazione di acciaio diverse da Paese a Paese sulla base del livello dell’importazione media negli ultimi tre anni, visto che parte della produzione bloccata dai dazi americani (circa il 25%) si riverserà in Europa. Marcegaglia è in linea di principio contraria ai dazi, in particolare se praticati per favorire i produttori. Non bisogna perdere di vista il fatto che l’Italia è deficitaria sulla bilancia produzione-trasformazione, nel senso che produce molto meno acciaio di quello che trasforma, con canali di acquisto extraeuropei attivi da anni. Di norma il protezionismo porta a una maggiore inflazione e, quindi, a un danno per il consumatore.

A seguito dell’acquisizione è stata annunciata una maggiore produzione di tubi trafilati, per un giro di affari superiore ai 40 milioni di euro. Perché i tubi trafilati svolgono un ruolo così importante nel settore dell’acciaio e del tubo? Il tubo trafilato, da tubo saldato ERW, sta registrando tassi di crescita interessanti in quanto è incrementata la domanda di questo prodotto da parte del settore automotive, della cilindristica e di molti altri. Inoltre, grazie alle innovazioni di processo, oggi si possono realizzare forme di tubo trafilato molto particolari e differenti dal tradizionale tubo tondo, che rispondono al meglio alle richieste del mercato.

Espositori in crescita +19%, con molte novità 27%

Dal 9 al 13 ottobre 2018, a Fieramilano Rho, andrà in scena la 31esima edizione di BI-MU, che presenterà un focus speciale su Internet of things, big data, cybersecurity, cloud computing, realtà
aumentata, system integrator, additive manufacturing, vision e systems control. Sono oltre 850 le imprese che hanno già aderito alla manifestazione.
Il 19% in più rispetto allo stesso periodo per la scorsa edizione. Di queste 850 imprese, 343 sono estere e provengono da 24 paesi diversi. Numeri molto positivi per una manifestazione
che si prepara a ricevere oltre 70.000 visitatori dall’Italia e dall’estero.

Anche la superficie espositiva totale prenotata risulta in aumento: ad oggi è del 12% in più rispetto all’edizione precedente. Una crescita decisamente rilevante che segue l’andamento del mercato
italiano arrivato al top del valore di consumo.

Ma il dato più significativo per la mostra arriva dalle iscrizioni di nuovi espositori che rappresentano il 27% del totale. Numeri che dimostrano come la scommessa
degli organizzatori, che hanno ampliato il repertorio tecnologico della fiera “aprendo” al mondo del digital manufacturing e delle tecnologie abilitanti, oltre che della consulenza, ha ben
intercettato l’interesse dei nuovi player del manifatturiero, e non solo, che hanno risposto numerosi.
La nuova interpretazione della manifestazione ha trovato il pieno apprezzamento delle imprese appartenenti sia ai settori tradizionalmente presenti in fiera sia ai nuovi settori quali quello
dell’IoT, esposto nell’area Fabbricafutura e della consulenza, presente nell’area Box Consulting.
Patrocinata da SIRI, è poi Robot-Planet, area di innovazione, dedicata a robot, industriali e collaborativi, integratori e sistemi di automazione.

Tra le novità, anche BI-MU Startupper, dedicata ai giovani innovatori e alle neo imprese impegnate nello sviluppo di prodotti e progetti legati al mondo dei sistemi di produzione e della lavorazione del metallo. BI-MU Startupper permetterà a BI-MU di trasformarsi in un campo di confronto tra consolidati modelli industriali e nuove visioni di business.
A queste aree si aggiungeranno: Club Tecnologie Additive curato da AITA-Associazione Italiana Tecnologie Additive; l’area Potenza Fluida che metterà in mostra il meglio dei sistemi e componenti
per la trasmissione di potenza meccanica e fluidodinamica; Focus Meccatronica; Il Mondo Della Finitura Delle Superfici, dedicato alla più qualificata offerta di macchine e sistemi per la finitura
e il trattamento delle superfici.

Per la prima volta nella sua lunga tradizione di manifestazione fieristica B2B, BI-MU abbinerà inoltre alla dimensione espositiva quella di approfondimento culturale tematico sviluppato non soltanto attraverso il “classico” cartellone convegnistico ma grazie ad un ricco programma di eventi collaterali che animerà BIMUpiù.
Vera e propria arena allestita all’interno del padiglione 13 della manifestazione, BI-MUpiù, per tutti i giorni di mostra proporrà: incontri, confronti a due, performance, approfondimenti a cura degli organizzatori e degli espositori. Accanto agli eventi di approfondimento culturale curati dagli organizzatori della manifestazione (uno per giorno), nello spazio BI-MUpiù, che accoglierà fino a
cento persone, gli espositori potranno presentare, in 20 minuti, il meglio della propria offerta. Il cartellone degli eventi è ancora in fase di definizione.

Che cos’è il PVC ed il suo utilizzo nei tubi per l’aria compressa

È la materia plastica più versatile conosciuta, una delle più usate al mondo: spazia dal “vinile” dei dischi di una volta alle grondaie, dai tubi per l’acqua potabile ai cavi elettrici, dalle finestre alla
pellicola per imballi, dai vestiti alle parrucche, dai capannoni industriali alle tensostrutture e alle coperture dei tir.

È il PVC, sigla di polimero del cloruro di vinile (o polivinilcloruro), formula chimica (CH2CHCl)n.
Puro, è un materiale rigido; deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato anche in proporzioni elevate a composti inorganici e a prodotti plastificanti, che lo rendono flessibile
e modellabile: può essere modellato per stampaggio a caldo nelle forme desiderate, estruso, calandrato, oppure ridotto a liquido per la spalmatura di tessuti, superfici, serbatoi, valvole,
rubinetti, vasche e fibre tessili artificiali.

Viene considerato stabile e sicuro nelle applicazioni tecnologiche a temperatura ambiente, ma estremamente pericoloso se bruciato o scaldato a elevate temperature, per via della presenza
di cloro nella molecola, che può liberarsi come acido cloridrico. Un uso particolarmente importante del PVC riguarda la fabbricazione dei tubi che vengono utilizzati per il trasporto dell’aria
compressa e di liquidi a uso industriale, fondamentale nel settore agricolo e alimentare, ma usato anche in edilizia, automotive, nautica, nella casa e in tutto ciò che attiene alla manutenzione.

Flessibilità e versatilità sono alla base dello straordinario utilizzo dei tubi in PVC, oltre alla loro superficie liscia e alla resistenza alle temperature di esercizio che vanno dai – 5° C e i +60° C, sia
nella versione plastificata con rinforzo in poliestere che in fibra poliestere con strato intermedio collante: questa capacità di resistenza è fondamentale quando si devono trasportare liquidi di raffreddamento, soluzioni chimiche e alimenti liquidi, oltre che l’aria compressa.

La capacità di resistenza alla pressione di un tubo in PVC ha una relazione inversa alla dimensione del diametro, che può variare dai 4 ai 50 mm per quelli che sono destinati all’aria compressa. Nei
tubi in PVC con rinforzo in fibra poliestere e strato intermedio collante, invece, la pressione rimane costante a prescindere dal diametro, ma è la temperatura ad avere influenza.
I tubi per aria compressa – ne esistono diverse tipologie differenti per diametro e lunghezza, oltre che spessore della gomma – possono essere flessibili pur mantenendo le caratteristiche di affidabilità,
durata e sopportazione alla forte pressione. Per fabbricarli occorre seguire una particolare lavorazione, che valuti la gomma che fornisce il rivestimento e le fibre poste all’interno; in particolare
la gomma necessita di un processo di estrusione ad alta pressione e lo stesso tubo deve poi essere immerso nell’acqua fredda, in modo da irrobustirsi in breve tempo.

I tubi in PVC flessibili hanno un notevole campo di impiego, soprattutto nell’industria e nelle officine meccaniche: per esempio i compressori per verniciare le carrozzerie delle auto, in generale tutti i tipi di compressore che hanno bisogno di interventi in sicurezza
e duraturi nel tempo.

90 impressioni ne fanno una

Poppe + Potthoff celebra nove intensi decenni di un’azienda a conduzione familiare

Un “90” realizzato tubi in acciaio fa il giro del mondo – orgogliosamente presentato dai dipendenti nello storico stabilimento di Werther e in altri luoghi di Poppe + Potthoff. Nel video realizzato dallo staff in occasione dell’anniversario dell’azienda parla il Dr. Christian Potthoff-Sewing: “Sono le persone che fanno la differenza, vedo molti volti qui che non solo hanno ricoperto ruoli importanti per la compagnia, ma hanno combattuto per questo”, sottolinea il CFO e il presidente del gruppo Poppe + Potthoff. Il coraggio e l’adattabilità, l’apprezzamento e la fiducia così come la concretezza e la persistenza hanno aiutato l’azienda familiare a superare anche i momenti difficili.

Collaborazione che crea futuro

L’impegno congiunto della famiglia proprietaria, dei dirigenti e dei dipendenti sta dando i suoi frutti: nel 2017 il Gruppo P + P ha realizzato vendite record per 200 milioni di euro. Per garantire che i segni dei tempi vengano interpretati correttamente anche in futuro, il Consiglio dei lavoratori ha donato un grande orologio che mostra il periodo trascorso dalla fondazione dell’azienda.
La responsabile marketing Martina Engler-Smith ha rivisitato la storia sfaccettata dell’azienda:
“90 impressioni che fanno impressione” è il titolo della raccolta online di istantanee tratte dalla vita quotidiana della società. Riflettono una cultura aziendale che sostiene tutte le aree e le sedi aziendali in modo coerente e adattabile allo stesso tempo.